Il decreto End of Waste relativo agli inerti sembra essere giunto al suo obiettivo: stabilire i parametri in base ai quali, a seguito di un adeguato processo di recupero, le componenti inerti dei rifiuti da costruzione e demolizione potranno essere considerate ‘End of Waste’, ovvero un prodotto a tutti gli effetti, pronto a essere reimmesso sul mercato per sostituire inerti naturali.
Secondo il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vanni Gava, il regolamento sarebbe infatti già stato firmato dal Ministro Picchetto Frattin e sarebbe quindi pronto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta di una normativa molto attesa dal settore, in quanto mira a superare e abrogare le criticità emerse con il precedente Decreto Ministeriale 152/2022, ampliando il novero delle applicazioni a cui possono essere destinati i materiali e alleggerendo gli oneri economici e amministrativi per gli operatori.
Il precedente decreto, entrato in vigore il 4 novembre 2022, era stato duramente contestato era stato duramente contestato dalle imprese della filiera edile, con in testa gli operatori del recupero, che avevano paventato il blocco delle lavorazioni per la natura troppo restrittiva dei limiti imposti alla presenza di contaminanti negli aggregati recuperati. Criticità che il nuovo testo, nato dal confronto tra MASE, ISPRA e operatori, dovrebbe superare.
Secondo l’ANPAR – Associazione Nazionale Produttori Aggregati Riciclati – con il nuovo regolamento vengono risolte diverse problematiche ma c’è ancora da lavorare al “fine tuning” tecnico del nuovo testo, e in particolare ai limiti di concentrazione per l’utilizzo degli aggregati recuperati nelle opere di riempimento stradale. Uno sbocco di mercato vitale per un settore capace di generare ogni anno oltre 60 milioni di tonnellate di aggregati recuperati, con un tasso di riciclo superiore al target europeo dell’80%.
“In un Paese povero di materie prime, recuperiamo strategicamente materia prima seconda centrando diversi obiettivi: meno discarica e, quindi, più economia circolare, più tutela ambientale, ma anche ascolto e supporto alle imprese con un impatto positivo per molte filiere, tra cui quella estrattiva, delle costruzioni e delle demolizioni, della produzione di aggregati riciclati, bitumi, calcestruzzi e cementi, che hanno un peso importante in Italia” ha dichiarato la viceministra Gava.