Il 26 settembre 2024 è entrato in vigore il decreto n. 127/2024 – il cosiddetto “End of Waste inerti” – che definisce le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto degli inerti.
Il provvedimento, firmato dal Ministro Gilberto Pichetto Frattin, era molto atteso dal settore: grazie ai nuovi parametri e a seguito di un adeguato processo di recupero, le componenti inerti dei rifiuti da costruzione e demolizione potranno essere considerate “end of waste”, ossia un prodotto pronto a essere rimesso sul mercato per sostituire gli inerti naturali.
La nuova disposizione abroga il decreto ministeriale 152/2022, ossia il primo provvedimento “end of waste inerti” duramente contestato dal settore edile soprattutto per la natura troppo restrittiva dei limiti imposti alla presenza di contaminanti negli aggregati recuperati.
Il nuovo regolamento:
- Ampliato l’ambito di applicazione (attraverso l’estensione anche ai rifiuti abbandonati).
- L’aggiunta della UNI EN 13108 tra le norme tecniche di riferimento per la certificazione CE dell’aggregato recuperato.
- Previsti nuovi e più favorevoli limiti qualitativi di concentrazione degli inquinanti (differenziati in funzione dei diversi utilizzi).
- Introdotto importanti semplificazioni procedurali.
Le imprese interessate hanno 180 giorni a decorrere dall’entrata in vigore per adeguarsi al nuovo regolamento; quindi, entro il 25/03/2025 dovranno:
- Aggiornare le comunicazioni effettuate ai sensi dell’articolo 216 del D.Lgs. n. 152/2006 (Procedura Semplificata).
- Inviare un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione concessa ai sensi del Capo IV, del Titolo I, della Parte IV ovvero del Titolo II-bis, della Parte II del D.Lgs. 152/2006 (Procedura Ordinaria).
Il provvedimento avrà una fase di monitoraggio di 24 mesi entro il quale valutare l’opportunità di istituire un tavolo di monitoraggio stabile ed eventualmente procedere a una revisione dei criteri sulla base delle evidenze emerse.
Come abbiamo già ampiamente scritto, in Italia i rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione costituiscono circa il 50% dei rifiuti speciali prodotti, con un tasso di riciclo del 79,8% generalmente recuperati in rilevati e sottofondi stradali. Il nuovo regolamento ha tra i vari obiettivi quello di favorire l’impiego degli inerti recuperati anche nel confezionamento di calcestruzzi.