Riciclando una tonnellata di plastica, quanta CO2 possiamo risparmiare? Secondo il Joint Research Center (JRC) della Commissione europea per ogni tonnellata di polimero riciclato la riduzione delle emissioni è compresa tra 1,1 e 3,6 tonnellate rispetto all’incenerimento, allo smaltimento in discarica e alla produzione di polimeri vergini.
Secondo gli studi, ogni anno il riciclo di plastica in Italia può evitare fino a 7,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2.
Se da un lato i benefici ambientali non sono in discussione, dall’altro esiste una realtà post-riciclo con la quale bisogna fare i conti: il mercato.
Da qui parte l’appello congiunto dell’associazioni di categoria Assorimap, Assoambiente e Utilitalia: è necessario uno strumento economico che garantisca un sostegno ai prezzi dei polimeri riciclati.
Mentre le politiche ambientali, sia nazionali che europee, spingono giustamente sull’acceleratore della decarbonizzazione, il mercato delle plastiche riciclate è costretto a scontrarsi con l’economicità dei polimeri da petrolio.
Secondo la World Energy Review 2024, il barile ha perso il 18% del valore vedendo aumentare la domanda di 2,3 milioni di unità al giorno, mentre i costi delle attività riciclo, segnati anche dagli alti consumi energetici, restano su livelli più elevati. Tanto da far registrare nello stesso anno, secondo Assorimap, un calo del fatturato del 31%.
“Anche alla luce dell’attuale difficile situazione di mercato – chiarisce il Presidente di Assorimap Walter Regis – è ormai inderogabile il riconoscimento di incentivi da parte delle istituzioni e dei decisori politici del contributo ambientale, in termini di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, fornito dal processo di riciclo meccanico delle plastiche, al fine di consentire alle imprese del settore di svolgere un crescente ruolo nell’economia circolare sia in Italia che in Europa”.
“Terminata la raccolta differenziata inizia un’altra fase del processo dell’economia circolare che come il primo va supportato al fine di trovare i presupposti e le misure per dare continuità e garanzia alla produzione di queste materie prime seconde, che devono misurarsi, ora asimmetricamente, nel mercato delle materie vergini.” sottolinea Filippo Brandolini, Presidente di Utilitalia “Per questo proponiamo che sia riconosciuto il contributo all’economia circolare e alla decarbonizzazione attraverso misure innovative e di sostegno.”
“Una proposta che di certo fa bene alla sostenibilità economico-industriale ma anche ambientale” secondo Chicco Testa, Presidente di Assoambiente “il supporto alla decarbonizzazione della nostra economia rende ancora più strategico il settore della gestione dei rifiuti che già contribuisce, in linea con la gerarchia europea del trattamento dei rifiuti, non solo alla salubrità delle nostre città ma anche a risparmiare materie prime vergini”.
Fonte
Comunicato stampa – Assorimap, Assoambiente, Utilitalia: Riciclo plastica in Italia, riduzioni di CO2 fino a 7,2 milioni tonnellate in un anno. Sì alla valorizzazione del contributo dell’economia circolare alla decarbonizzazione